REJAS
Rejas è il risultato di un workshop che Gonzalo Borondo ha realizzato attraverso l’Art Exchange Festival e nel quale ha coinvolto giovani artisti de La Habana, Cuba.
La proposta iniziale, di creare un’installazione site-specific nel quartiere di San Isidro, è concepita nell’arco di diversi giorni in cui Borondo condivide tempo, conversazioni e passeggiate con gli artisti, cercando di conoscere la realtà politica e sociale del Paese.
L’installazione risultante consiste in un tessuto sottile e traspirante su cui è stampato il motivo di una grata, in allusione alla forte presenza di grate nella zona. Allo stesso modo, questa struttura disegna, allo stesso tempo, un limite e la possibilità di trasgressione, sollevando una domanda sull’isolamento e l’esclusione che allude alla realtà di Cuba e al rapporto teso mantenuto con gli Stati Uniti.
Così, il negativo del disegno viene stampato sul pavimento con vernice nera attraverso un processo collettivo. Il tessuto, che dopo essere stato usato come stencil riproduce i contorni di una recinzione, è sospeso a un incrocio stradale. Il sole può essere visto attraverso di esso e l’ombra che proietta sul terreno acquisisce caratteristiche opposte a quelle di un’inferriata: il riflesso ondeggia con il vento, apparendo come qualcosa di mobile e dinamico, che può essere attraversato. L’opera propone anche un ritorno alla comunità quando funge da tenda da sole in una zona, La Habana, spesso colpita da intense ondate di calore. Rejas genera quindi uno spazio ombreggiato, offrendo agli abitanti del quartiere un luogo di riposo.
Foto e video ©Nico Chiaravalloti
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